... l'amor che move il sole e l'altre stelle [Dante - Paradiso XXXIII, 145]

Olio essenziale…l’anima della pianta!

Gli oli essenziali sono sostanze molto pregiate, estratte dalle cosiddette piante aromatiche, e conosciute fin dall’antichità.

oli-essenziali

Si ha testimonianza del loro impiego in India, Cina, nel Medio Oriente e in Europa. Tuttavia all’inizio il profumo delle piante non veniva prodotto nella sua forma pura, cioè sotto forma di olio essenziale, ma era sempre veicolato da un solvente, un olio vegetale o una sostanza grassa come pomate e balsami, perciò non esiste un uso antico degli oli essenziali, se per antichità ci riferiamo all’antichità classica.

profumi o gli oli profumati di cui si parla nei documenti di origine mesopotamica ed egizia, e poi greco-romana, sono da intendersi come oleoliti (estrazione delle essenze tramite macerazione in olio) o come resine grezze (ad esempio incenso, mirra, sandalo, ecc.). Gli utilizzi medico-religiosi o razionali delle piante aromatiche in antichità si riferiscono all’utilizzo della pianta in toto e non all’olio essenziale.

Tuttavia, gli Egizi erano molto abili nell’uso delle piante aromatiche e adottarono le loro fragranze nei cosmetici, così come nei medicinali, ma soprattutto conoscendo la loro potente azione antisettica e antibatterica, li adoperavano nella laboriosa procedura della mummificazione, per preservare i corpi dei faraoni e bloccarne il processo di putrefazione.

Greci ereditarono in maniera entusiastica l’uso delle essenze dagli Egizi, per aromatizzare i loro cibi e bevande oltre ai loro corpi e ai vestiti.

I primi a estrarre le parti più volatili e sottili, furono gli Arabi con l’invenzione dell’alambicco, che permetteva, infatti, di estrarre l’essenza aromatica della pianta, nella forma più pura, mediante distillazione.

Oggi l’aromaterapia è la branca della fitoterapia che cura le malattie e preserva la salute e il benessere, sfruttando le virtù degli olii essenziali, estratti dalle piante.

Questa è considerata a tutti gli effetti una disciplina olistica, in quanto la loro azione non è mai solo qualcosa di limitato e altamente specifico per un organo o un apparato, ma essi hanno piuttosto un’azione più generale sull’organismo in tutte le sue affezioni.

Il chimico francese, Renè Maurice Gattefossé, a cui è attribuita l’invenzione del termine “aromaterapia ” nel 1928, contribuì alla rinascita dell’interesse dell’uso degli olii essenziali a scopo terapeutico.

Possono essere utilizzati sia per inalazioni che per assunzione orale, ma anche per assorbimento epidermico grazie a massaggi e pediluvi.

Catturare l’essenza odorosa delle piante e conservarne il profumo è un’attività perseguita dall’uomo fin dall’antichità. L’estrazione delle essenze aromatiche è un’arte antichissima, che ha impegnato l’uomo da tempo immemore.

I nostri primi antenati avevano capito i potenti effetti degli aromi e li usavano nelle cerimonie religiose, nella preparazione di profumi e unguenti e come primi rimedi terapeutici, attraverso fumigazioni di legni aromatici e resine, per indurre calma e rilassamento o euforia.

Gli oli essenziali o oli eterici sono prodotti naturali, ottenuti per estrazione a partire da materiale vegetale ricco in “essenze” appartenente alle erbe e piante officinali, cosiddette “aromatiche“. Una volta estratti, si presentano come sostanze oleoseliquidevolatili, e profumate come la pianta da cui provengono.

Pur essendo chiamati “oli” la loro struttura molecolare e consistenza è ben diversa dai normali oli vegetali, ai quali siamo abituati. Gli oli essenziali sono sostanze di composizione assai complessa che rappresentano la parte più regale della pianta, presenti sotto forma di minuscole goccioline nei petali dei fiori, nella buccia dei frutti, nella resina e nella corteccia degli alberi e nelle radici delle erbe e piante aromatiche.

Sono elementi volatili, solubili in alcol e olio, ma non in acqua. La quantità contenuta in un vegetale dipende dalla specie, dal clima e dal tipo di terreno.

Quando annusiamo il profumo emanato da una pianta, le molecole aromatiche raggiungono la nostra mucosa olfattiva, sita in cima alla cavità nasale, ricoperta di “ciglia”.

Queste cellule olfattive trasformano l’odore, lo stimolo chimico, in impulso elettrico. Tale impulso raggiunge così il cervello, dove si lega a una precedente impressione olfattiva, richiamando emozioni più o meno belle.

L’inalazione è perciò l’applicazione più diretta e immediata, in quanto le stimolazioni olfattive sono le sole a passare direttamente nella corteccia cerebrale, senza essere filtrate dal centro recettore del talamo, per un’analisi preliminare.

Questo spiega come mai un odore o un profumo possa evocare istantaneamente ricordi estremamente vivi di esperienze vissute, anche molto tempo addietro.

In tal caso, infatti, più che di un semplice ricordo si tratta quasi di un rivivere l’esperienza passata, che si riaffaccia prepotentemente. Il ricordo scatenato da un odore è, pertanto, molto più intenso di quello evocato da un’immagine o da un suono.

Per questa ragione, in aromaterapia sottile, gli olii essenziali vengono impiegati per riequilibrare la sfera psichica ed emozionale.

Le applicazioni in questo ambito possono essere la diffusione ambientale, i bagni aromatici, i suffumigisaune.

Una volta inalati raggiungono i polmoni, penetrano nei capillari posti sotto la loro superficie e, attraverso questi, si diffondo nei vasi sanguigni maggiori, che le distribuiscono a tutto l’organismo.

Inoltre, le molecole degli oli essenziali hanno molta affinità con i tessuti del corpo umano, quindi riescono facilmente a penetrare nella cute, passando attraverso i follicoli piliferi, entrano in circolo, attraverso il sangue o tramite la linfa e il liquido interstiziale.

Le applicazioni in questo caso sono l’uso topico, mediante massaggi con oli essenziali, o diluizioni in oli vegetalicremeunguenti e lozioni o più semplicemente in bagnidoccepediluviecc., favorendo così il loro assorbimento epidermico.

Infine, alcune essenze possono essere assunte anche per via interna diluendone 2 gocce nel miele. Nonostante ogni olio essenziale sia dotato di una propria attività specifica (balsamico, rubefacente, digestivo, cicatrizzante e rilassante, depurativo), tutti gli oli essenziali, anche se in diversa misura, hanno proprietà antisettiche e antibiotiche e sono in grado di sostenere le nostre difese immunitarie.

Sempre chiedendo prima il parere di un medico o di un farmacista, è quindi possibile anche una loro assunzione orale.

                               attenzione

In generale, per ciascun olio essenziale, valgono le seguenti indicazioni per evitare un uso scorretto:

  • effettuare sempre, per ogni miscela utilizzata, un test su una porzione di pelle del polso o dell’avambraccio;
  • non usarli puri sulla pelle o sulle mucose;
  • non assumerli per via orale se non sotto la guida di un esperto adeguatamente formato;
  • non usarli in prossimità di fiamme libere.

Per alcuni oli essenziali in particolare, poi, esistono precauzioni specifiche:

  • oli essenziale da non usare in caso di gravidanza: Achillea, Aneto, Anice, Basilico, Calamo, Canfora, Cedro, Cipresso, Cisto di Creta, Chiodi di Garofano, Coriandolo, Cumino, Ginepro, Issopo, Lavanda, Maggiorana, Mirra, Noce moscata, Origano, Prezzemolo, Regina dei prati, Rosmarino, Salvia, Salvia sclarea, Sedano, Timo, Verbena;
  • oli essenziali da non usare in caso di trattamento omeopatico o antibiotico: Menta (ogni tipo), Camomilla, Canfora;
  • oli essenziali da non usare per trattamenti, di qualsiasi tipo, su bambini: Artemisia, Assenzio, Basilico, Cannella, Cedro, Cipresso dell’Arizona, Cumino, Eucalipto, Arba gattaia, Finocchio, Lavanda, Menta, Noce moscata, Prezzemolo, Rosmarino, Salvia (di ogni tipo);
  • oli essenziali da non usare in caso di allergia e pelle sensibile o sensibilizzata: Anice, Arnica, Basilico, Cannella, Cumino, Finocchio, Garofano, Lemongrass, tutti gli oli estratti dagli agrumi, Menta (ogni tipo), Noce moscata, Origano, Rosmarino, Santoreggia, Timo rosso, Verbena. Questi oli non devono essere usati per trattamenti da contatto, possono invece essere usati per inalazioni;
  • oli essenziali da non usare in caso di esposizione al sole, perché fotosensibili: Achillea, Angelica, Bergamotto e tutti gli oli ricavati dagli agrumi, Carota, Finocchio (tutti i tipi), Petit-grain, Prezzemolo, Salvia, Verbena;
  • oli essenziali assolutamente controindicati in caso di tendenza epilettica o convulsioni: Canfora, cedro, Finocchio (ogni tipo), Issopo, Noce moscata, Rosmarino, Salvia (ogni tipo).

Ti aspettiamo in parafarmacia per avere ulteriori informazioni sugli oli essenziali!